“…Il risultato è nella produzione battezzata dallo stesso Baiamonte “essenzialista”, chissà se con valenze analoghe a quelle con cui il termine è concepito in filosofia: la svolta è netta, la figurazione non c’è più e con essa le aggraziate figliole. Al loro posto, un astrattismo geometrico di matura concezione, fatto di impianti strutturalmente articolati, ottenuti dalla combinazione di elementi semplici, in particolare di filamenti rettilinei che s’intrecciano e aggrovigliano a ragnatela…”
Vittorio Sgarbi